Giovedì 12 settembre
Ciao amici di freeridespirit.com
Eccomi di nuovo davanti al pc dopo una toccata e fuga a C1. Ieri alle 12.30 io e Marco siamo saliti al campo 1 a 6450 metri, per caricare ancora un po' di materiale per i campi alti e per trascorrere la notte in quota. Si tratta questo di un passaggio fondamentale per chi aspira a salire in punta ad una montagna di 8000 metri. La possibilità di trascorrere la notte in quota senza problemi significa da una parte avere energie sufficienti per poter continuare la salita a quote superiori e dall'altra avere la possibilità in caso di necessità di poter pernottare senza problemi.
Qualora il tempo, oppure l'esaurimento fisico, ci impongano di trascorrere la notte in "alto", il tutto deve svolgersi senza problemi. Ieri quindi in circa tre ore abbiamo percorso i circa 850 metri che ci separano dal C1, compreso il temuto "killer slope" di cui vi ho parlato nei giorni scorsi. Ci siamo dimenticati di mettere nello zaino qualche spuntino per il cammino, per cui ci siamo fatti tutta la salita senza mettere niente sotto i denti. Per di più per l'ultima ora di cammino nevicava e tirava vento forte, non è stato proprio esaltante come qualche giorno fa. Una volta al C1 abbiamo sistemato la nostra tendina e ci siamo dedicati alla fusione dell'acqua per la preparazione del the e del brodo.
In quota è indispensabile ingerire più liquidi possibili per limitare al massimo il disagio del mal di montagna. Quella dell'alpinista è una situazione strana, una volta alla meta non c'è una linea di traguardo, una finish line oltre la quale la fatica finisce ed un allenatore oppure un massaggiatore si prende cura di te. Essere alpinista significa, per qualche ora, prendersi il lusso di essere un atleta, per poi concludere il resto della giornata in perfetta normalità, preoccupandosi di ogni necessità organica e contingente. Per questo credo che l'alpinismo sia unattività tanto affascinante: perché in realtà la performance di un alpinista è la vita stessa, niente di più e niente di meno. Comunque, filosofia a parte (sarà la quota che mi rende così riflessivo?Mah...) la notte è stata un po' agitata perché Marco aveva continuamente la sensazione che l'aria disponibile in tenda non fosse sufficiente per farlo respirare e sopravvivere. Mi ha fatto dormire con la porta della tendina aperta! Comunque niente di particolarmente grave, a parte la notte insonne, la sua è una situazione di disagio provocata dalla quota che si dovrebbe risolvere al prossimo pernottamento in alto. In mattinata siamo quindi ridiscesi al campo base avanzato a 5700 metri, dove la nostra principale occupazione è stata quella di mangiare e bere! Dura la vita dell'alpinista.
A domani, con qualche immagine nuova.
Namaste
Emilio
Ps: Amici se ci sono curiosità o temi particolari di cui volete trattare, avanti con le richieste.
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